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Il Santo Stefano è una squadra di rugby come tante altre. Milita nel campionato piemontese di serie C e non ha mai vinto uno scudetto. Mauro, il suo allenatore, sogna da anni la promozione, e quando un giorno compare Mirco, una vecchia conoscenza, decide di tentare il tutto per tutto e nominarlo capitano. L'idea è vincente, al punto che il Santo Stefano firma il campionato migliore della sua storia. Ma il cambiamento rompe gli equilibri e innesca reazioni impreviste: la squadra si disgrega in un vortice di errori e Mirco si ritroverà da solo, alla guida di un gruppo decimato, nella partita più difficile di sempre. Con un linguaggio di estrema verità, Roberto Zambon racconta in chiave autobiografica riti e miti del mondo rugbistico, in cui convivono battute politicamente scorrette e messaggi di solidarietà, violenza gratuita ed etica universale, atti di machismo e gesti di fratellanza, canzoni sconce e inni alla vita. Un ritratto fedele, umano e senza filtri di una gioventù precaria, disarmata, rabbiosa, ma ancora capace di ritrovare, grazie allo sport, il senso più autentico della propria esistenza.